Nell’area del cratere umbro sono stati spesi solo il 2,6% dei 70 milioni di fondi per la ricostruzione. L’ufficio che dovrebbe occuparsi della distribuzione dei fondi non riesce a vagliare più di 600-700 pratiche l’anno per via dei controlli burocratici-amministrativi, sono solo 1.000 su 9.000 i progetti presentati dai privati che chiedono il risarcimento.
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